Sara è andata in fissa per Leonardo Da Vinci dopo aver visto uno speciale in tv. Ma ciò che ama non è l’artista in generale ma proprio l’aspetto scientifico della sua personalità. Non poteva quindi assolutamente perdersi questa mostra allestita in occasione dei 500 anni dalla nascita del genio. E noi l’abbiamo accompagnata.
Mi documento: rileggo una monografia dei tempi dell’università (ormai Preistoria) e la pubblicazione che regalano con il biglietto della mostra.
La location delle scuderie del Quirinale è sempre una garanzia, non delude mai anche se si tratta, come in questo caso, di una esposizione un po’ “pesante” e che io, dall’animo più artistico, non ho particolarmente apprezzato nei suoi tecnicismi.
Curata da Claudio Giorgione e realizzata in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della tecnologia Da Vinci (maggiore collezione al mondo su Leonardo) e della Biblioteca Ambrosiana (che conserva il Codice Atlantico), la mostra evidenzia le origini della rivoluzione scientifica del 1500.
Il percorso espositivo valorizza, attraverso le varie tappe storiche e geografiche (Milano, Mantova, Roma, Urbino…)dell’artista, le sue connessioni con i contemporanei (es. Leon Battista Alberti, Bramante, ecc.).
10 disegni originali, oltre 200 opere, volumi, modelli storici, manoscritti.
Tutta la mostra è volta a spiegare le innovazioni apportate dall’artista e la sua eredità culturale: l’importanza del disegno, dell’osservazione e del pensiero trasversale.
10 sezioni organizzate attorno ai 10 disegni del Codice Atlantico: le macchine per i grandi cantieri di costruzione; il disegno e la prospettiva; le macchine da guerra; la città ideale; le vie d’acqua; la produzione manifatturiera; le macchine fantastiche(ad esempio quelle per il volo); la riscoperta dell’antico; la biblioteca dell’artista e la nascita del suo mito.
Come dice Mario De Simone, presidente Ales Scuderie del Quirinale, quella di Leonardo non è la somma di più competenze ma un legame intrinseco fra arte e tecnica, fra l’artista ed il naturalista, fra l’umanista e lo scienziato. La scienza per lui è unione di teoria e pratica (come esprime nel Trattato sulla Pittura) ma la sua matematica è piuttosto incerta e frammentata. Ha un vero interesse per la fisica, le proporzioni, l’architettura. È uomo che non smette mai di imparare (anche dai pari) e come un ricercatore moderno procede per analogie ed esperimenti mentali. Per lui però la pittura è scienza poiché riproduce la realtà ma è originale (la nostra idea di scienza è invece quella di una verità assoluta, reale e sempre uguale).
E tutto ciò emerge in ogni singola opera in mostra.
Se tutto ciò vi affascina è la mostra che fa per voi.
Fino al 30 giugno.
Info: https://www.scuderiequirinale.it
(Foto mie)