Nel bel mezzo della city, fra grattacieli avveniristici e dalle forme più disparate, sorge la torre di Londra, con tutta la storia e le leggende che la caratterizzano. La mia preferita è quella legata ai suoi corvi: se mai si allontaneranno dal luogo la torre e la monarchia cadranno. I gioielli della corona non possono non affascinare.
Poi attraversiamo the tower bridge e mi rendo conto che adoro i ponti, forse per l’idea di passaggio facilitato, di unione, di possibilità che offrono di essere “dall’altra parte” in poco tempo. E penso che servirebbero più ponti.
Un omaggio a Shakespeare al Globe e poi alla Tate Modern a godere dell’arte contemporanea (non mi arrendo e continuo a provarci) e del panorama dal decimo piano.
Il Millennium Bridge: un altro ponte da attraversare fino a St. Paul, giusto in tempo per l’ingresso free.
La cosa più bella: giocare a nascondino al parco e spingere Diana in altalena.
Diana:”Voglio venire con te in albergo, o in Italia. Ho anche il passaporto e la valigia”.
Io:”Peró non hai il biglietto dell’areo. Ma vieni presto, e potremo giocare con le mie Barbie.
Ne sono gelosissima, ma con lei ci giocherò volentieri, davvero.